L’ultimo miglio della ciclopedonale di Valle Brembana

Cari zognesi
a maggio 2019 si inaugurerà la nuova ciclabile da Almè alle Grotte delle Meraviglie, come sempre lungo la ex ferrovia. Il sogno di un itinerario cicloturistico “da Piazza Vecchia a Piazza Brembana”, capace di valorizzare i tanti tesori storici, paesaggistici e culturali del territorio sta per avverarsi. Ormai manca un solo miglio, cioè quello del nostro paese. Perchè? Negli anni Zogno (che pure fu innovatore, realizzando il primo tratto del percorso) ha accumulato un forte ritardo, di cui questa Giunta Comunale è responsabile.
Alternando alla sedia vuota proposte desiderabili ma poco tempestive e avendo forse interessi particolari da tutelare, sta infine negando qualunque compromesso proprio su quella che sarebbe la più evidente e rapida soluzione al problema: proseguire lungo il sedime ferroviario (già di proprietà comunale) dalle Grotte al Piazzale del Mercato. Così, mentre ci si balocca con milionari progetti per passerelle, espropri e placidi itinerari sull’altra sponda del Brembo, tra qualche mese i cicloturisti – per superare Zogno – dovranno deviare per un lungo tratto sulla trafficata ex-statale con tutti i pericoli del caso e avranno la brutta istantanea di un paese che meriterebbe di meglio.

Il sedime ex-ferroviario come ogni bene pubblico è la proprietà privata di noi tutti. Attraversa la piana di Zogno ancora praticamente integro. Sia vincolato ora e sempre a usi di pubblica utilità. Inoltre anche nel nostro paese deve esistere la possibilità di scegliere COME muoversi: in auto, in bici, a piedi. In sicurezza, razionalmente e su una pluralità di itinerari. Per tanto l’attraversamento di Zogno sia messo in sicurezza ADESSO, usando la vecchia ferrovia. Con una spesa ragionevole avremo anche un nuovo collegamento all’area di Via Locatelli, tenuta ingiustamente ai margini, che incatena chi ci vive all’uso dell’auto. Le aziende della zona sono esempi di dinamismo e di successo anche in ambito internazionale, delle quali andar fieri.
Privare la popolazione di questi spazi per ampliare piazzali o farne una camionabile non sarà certo il fattore competitivo che permetterà loro ulteriori progressi né tanto meno farà piovere nuovi posti di lavoro.

La ciclovia della Valbrembana collegherebbe Bergamo con Piazza Brembana. Per esattezza buona parte dell’opera è già pronta da anni, mentre a maggio sta per essere inaugurato il tratto da Almè fino alle soglie di Zogno, finanziato dalla Provincia con un impegno di spesa di oltre 800.000 €, segno di quanta attenzione è stata posta dall’Ente all’opera in questione.
Ciò nonostante la ciclopedonale resterà incompiuta: manca l’attraversamento del nostro paese. A circa tre anni dall’inizio dei lavori sul tracciato della ex ferrovia in direzione sud (cioè sui territori di Sedrina, Villa d’Almè e Almè), il Comune di Zogno non ha saputo o voluto inserirsi nel progetto con la realizzazione del tratto di congiunzione che va dalla loc. Grotte delle Meraviglie (arrivo ciclovia da Almè) al Piazzale del Mercato (partenza della ciclovia per l’alta Valle Brembana). A dispetto dei recenti proclami della Giunta Comunale, fin dalle prime battute nel 2015 la stessa Giunta si è dimostrata affaccendata in altre faccende, disertando incontri-chiave (forse dormivano).

siamo nel 2015 e gli Enti coinvolti siglano la road-map per la realizzazione della
ciclovia Almè-Villa-Sedrina-Zogno. Qualcuno ha dimenticato la penna.

Il tempo passa e due anni dopo, sul bollettino comunale di fine 2017 e sulla stampa locale, leggiamo di un sontuoso progetto per portare il tracciato in sponda orografica sinistra del Brembo, avente costo a sei zeri e con tempi realizzativi non proprio rapidi. La scelta è di pregio in termini paesaggistici tuttavia alla cittadinanza zognese non offre altro che un bello scorcio per farsi qualche selfie. Indietro non si torna, la Giunta ha deciso, VUOLE vendere la ferrovia che, pur attraversando zone meno affascinanti, se valorizzata può essere il perno della loro riqualificazione e dare un nuovo accesso alla piana per bici e pedoni, che riporti dentro al tessuto urbano interi quartieri oggi lasciati ai margini. Ma lo dice il PD, apriti cielo, “non conosce il territorio”, rema contro per sport, rinnega la Verità. IPSE DIXIT, il Manovratore ha deciso e come sempre è per il vostro bene.

bollettino comunale 2017. Il sedime della ex ferrovia, che separa l’area marrone da quella in
viola sarebbe già pronto ma per la Giunta “serve” alle imprese della zona. Si vara un progetto più articolato e di pregio in sponda sinistra. Tempi lunghi, costi milionari, l’uso è solo cicloturistico. Non ci sono ricadute positive per Zogno in termini di mobilità interna.

Così si tentenna per un altro anno e mezzo ed eccoci al prossimo maggio, quando intere famiglie in sella alle loro biciclette arriveranno a Zogno e per proseguire dovranno obbligatoriamente deviare per un lungo tratto sulla trafficatissima ex statale 470. Si verrà a creare una situazione pericolosa per l’incolumità pubblica, in primis dei ciclisti più piccoli ma anche degli automobilisti; inoltre l’area delle Grotte delle Meraviglie diverrà tra poco il cantiere della nuova rotatoria a servizio della variante, interessando anche la ex ferrovia. Ci sembra una pazzia!

Come Circolo del Partito Democratico della bassa Valbrembana, senza rifiutare altre soluzioni nei tempi e modi opportuni, proponiamo oggi di ripristinare con urgenza il sedime ferroviario che corre parallelo a Via Locatelli.

Il costo di intervento è ragionevole e il percorso è in sede protetta (sicuramente migliore della ex SS470) e su suolo pubblico. Oggi la priorità è mettere in sicurezza gli utenti, ma anche permettere a chi risiede in zona di raggiungere agevolmente il centro in bicicletta o a piedi. Il progetto in sponda sinistra turisticamente va bene ma in questo frangente abbiamo a disposizione il sedime ex ferroviario a titolo gratuito. Esso è riportato a PGT come “futuro tracciato metrotramvia”, per tanto è ancor più logico e necessario che venga vincolato, da subito, a un uso di pubblica e generale utilità.

La nostra cara, vecchia ferrovia in una cartolina d’epoca.
Il tracciato visibile è tutt’ora integro e pubblico. Per quanto ancora?